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Il perché del Nobel a Memorial

Autore: N. Pianciola
Testata: Huffington Post
Data: 12 dicembre 2022
URL: https://www.huffingtonpost.it/guest/memorial-italia/2022/12/12/news/il_perche_del_nobel_a_memorial_di_n_pianciola-10878116/?__vfz=medium%3Dsharebar

Da quando è stato etichettato “agente straniero” dalla legge russa nel 2016, le aggressioni, anche da parte di gruppi di nazionalisti coperti dalla polizia, si sono intensificate, fino alla chiusura sia del Centro per i diritti umani di Memorial, sia di Memorial Internazionale, tra il dicembre del 2021 e la primavera di quest’anno.

A margine della prima “Memorial Lecture”, tenutasi a Bruxelles il 6 dicembre 2022, Memorial Italia ha raccolto i commenti di diversi membri di Memorial sul Premio Nobel vinto.

Martedì scorso a Bruxelles, nell’edificio del Parlamento Europeo, si è tenuta la prima “Memorial Lecture” organizzata dalle associazioni di Memorial nell’Unione Europea, a partire da un’iniziativa di Memorial Italia. La prima lezione è stata tenuta dalla storica Irina Ščerbakova, tra i fondatori di Memorial in Unione Sovietica negli anni Ottanta, in una sala del parlamento gremita da un centinaio di persone, con molte altre che hanno seguito l’evento su internet in diretta streaming. L’evento è stato reso possibile dalla collaborazione tra Memorial e l’europarlamentare Bernard Guetta, vicepresidente della Sottocommissione per i diritti dell'uomo del Parlamento. Guetta, che negli anni ottanta era corrispondente dall’Urss del quotidiano parigino Le Monde, ha ricordato gli straordinari giorni dell’apertura della sfera pubblica sovietica, quando nel novembre 1988 a Mosca ex-internati dei Gulag si incontravano e riconoscevano a vicenda dopo anni, davanti al “muro della memoria” coperto da fotografie e informazioni sulle innumerevoli vittime del terrore di stato sotto Stalin, eretto in una Casa della cultura della città grazie agli attivisti di Memorial (che in quel momento non era ancora un’organizzazione ufficialmente riconosciuta dallo stato sovietico).

All’evento di Bruxelles ha partecipato anche Elena Žemkova, direttrice esecutiva di Memorial, che ha ribadito che la rete dell’associazione, trasferendo nell’Unione Europea molte delle sue attività dopo lo scioglimento forzato dell’associazione in Russia e il sequestro dei suoi locali, continuerà la sua opera di divulgazione storica e di difesa dei diritti umani.

Del resto, la connessione tra Russia e resto d’Europa era presente fin dall’inizio nell’operato di Memorial. L’idea alla base dell’organizzazione della Memorial Lecture in un luogo simbolo dell’unità europea è proprio che il lavoro fatto da Memorial negli ultimi trent’anni è stato fondamentale per la memoria storica non solo della Russia, ma dell’intera Europa. I regimi di matrice stalinista hanno dominato mezza Europa per gran parte della seconda metà del XX secolo. La loro eredità influenza ancora le società e le politiche dei Paesi dell'Unione europea, sia a ovest che a est, anche se in modi diversi. In breve, l'eredità dei regimi comunisti è uno dei fattori più importanti delle memorie divise dell'Europa.

L'annuale Memorial Lecture ospiterà scrittori, studiosi e attivisti di fama e si concentrerà sui temi più rilevanti dell'attività di Memorial: la difesa dei diritti umani, la memoria storica delle dittature e delle violenze di massa, la libertà della ricerca storica. Con il loro stesso nome, le “Memorial Lecture” rendono omaggio al lavoro svolto dagli attivisti, storici, e difensori dei diritti umani di Memorial negli ultimi trent'anni. Questo evento annuale è anche un modo per la più democratica tra le istituzioni dell'Unione Europea di dimostrare ancora una volta il suo sostegno alle società civili post-sovietiche. Allo stesso tempo, l'iniziativa mira a contribuire a colmare le distanze tra le memorie divise tra Europa orientale e occidentale.

Per tutte queste ragioni, è stato importante che la prima conferenza sia stata tenuta da uno dei fondatori di Memorial e che sia stata dedicata alla storia di Memorial stesso. Naturalmente, nessuno poteva prevedere che quest’anno Memorial avrebbe finalmente vinto il Premio Nobel – insieme alla ONG ucraina Centro per le libertà civili, e al dissidente e prigioniero politico bielorusso Ales Baljatski – e che questo evento sarebbe stato quasi simultaneo alla cerimonia di Oslo, cui Ščerbakova e Žemkova presenzieranno oggi. (...)