NUOVA EPICA ITALIANA Il romanzo di Massimo Carlotto, ambientato nella «città bianca» sotto limpero ottomano, narra la storia dei trecentomila cristiani che abbracciarono lIslam per un po di libertà (e di ricchezza)
Proprio recentemente è stata ampiamente teorizzata da parte del collettivo Wu Ming la Nuova Epica Italiana, un sentiero narrativo ormai ampio che percorre a ritroso la storia sotto la spinta della propaganda e della superiorità culturale. Ma non cè solo laspetto propriamente ideologico in questa strada abbracciata fin dallinizio dai Wu Ming, coi loro romanzi da Q fino a Manituana, o da Valerio Evangelisti, o lultimo Lucarelli africano de Lottava vibrazione: cè anche voglia di grandi narrazioni, di un piacere del racconto che fugge le ristrettezze dell«io». Massimo Carlotto, almeno a prima vista, non sembrava tra gli scrittori attratti da una fuga allindietro, a frugare nel passato dei secoli, lui, scrittore sempre così in presa diretta. Invece con Cristiani di Allah (edizioni e/o, pp. 200, 19,50) anche lui abbraccia, con successo la via dellavventura, restando fedele alla «sua» area, quella mediterranea.
Redouane e Othmane sono due corsari, uno albanese, laltro tedesco, che dopo un passato da lanzichenecchi, sono approdati ad Algeri. Siamo nel 1541, la «città bianca», appartenente allimpero ottomano, è in questi anni la più forte tra le città corsare, luogo di ritrovo di migliaia di uomini di mare, spesso scappati dalle rive del nord del Mediterraneo per ribellarsi alla condizione di nascita o per fuggire le persecuzioni di ogni tipo perpetrate dallInquisizione e dagli eserciti di Carlo V. Una terra dove tutti questi uomini provenienti da terre diverse parlano in sabir, una sorta di esperanto delle lingue marinare dellepoca. Al centro del romanzo vi è una storia complessa e rimossa, quella dei circa trecentomila cristiani che abiurarono la religione cattolica per abbracciare spesso anche strumentalmente quella islamica, e con essa una libertà e una possibilità di una vita che le terre di provenienza negavano ferocemente. Ci si fa turchi per sfuggire alla legge che dice «chi nasce povero deve morire povero», ci si fa turchi per amore, per una piccola porzione di tolleranza (lomosessualità, oggi combattuta dallIslam quasi ovunque, era allora di fatto tollerata).
I corsari delle veloci navi armate di Algeri assaltano, scannano, stuprano, razziano poi dividono quei beni con i loro armatori e il sultano di Costantinopoli. Il Mediterraneo è uno spazio di guerre, di astuzie e di uomini fatti schiavi. Quando inizia la storia scritta da Carlotto, narrata dalla voce di Reduane, unimmensa flotta imperiale di Carlo V si è appena schierata di fronte al porto di Algeri; i corsari, i rinnegati, comerano noti allora, sanno che dovranno combattere non solo per poter continuare ad assaltare le navi e a farne il loro bottino di guerra, ma anche per preservare libertà impensabili altrove. Redouane e Othmane sono amanti, anzi di più: sono una sorta di coppia di fatto ante litteram, vivono nella stessa casa, hanno una loro servitù, e come loro ce ne sono tanti altri.
Non sempre il corso della storia avanza per il meglio, nelle pieghe di ogni epoca passata sembra esserci qualcosa che si è perso, qualche barlume di speranza per il nostro presente. Cristiani di Allah, oltre ad essere un noir storico, un viaggio sullidentità multipla del Mediterraneo e una storia damore, di gelosia e vendetta è anche una mappatura completa del potere in quel periodo della storia: vi si accenna alle condizioni della Sardegna, del sud dellItalia, di Venezia, dei Balcani, della Francia e della Spagna e ai primi racconti sul Nuovo Mondo. I principali personaggi del romanzo insieme alla coppia corsara, anche Lucia, una cantante veneziana fatta prigioniera e venduta al mercato degli schiavi si muovono in un contesto storico molto credibile, approntato anche con laiuto del saggio di Bartolomé e Lucile Benassar, I cristiani di Allah, tradotto nel 1991 dal compianto Sergio Atzeni, studio rifinito in seguito dopo le visite alla città di Algeri e alla sua cittadella.
Al libro è accluso un godibile cd musicale firmato da Maurizio Camardi e Mauro Palmas (con la bella voce di Patrizia Laquidara), una sorta di anticipo dello spettacolo che in concomitanza con luscita del libro, Carlotto, ormai scrittore performer sta portando in giro per lItalia.