Disgusta vedere una grande autrice italiana, amata e celebrata nel nostro paese e nel mondo, trattata alla stregua di un criminale. Di quale reato si è macchiata per giustificare una simile invasione nella sua vita? A quale superiore interesse pubblico risponderebbe l’inchiesta portata avanti dal giornalista Claudio Gatti e pubblicata contemporaneamente in quattro paesi?
Molto inchiostro è stato versato facendo illazioni sull’identità di Elena Ferrante invece di approfondire la sua opera, e purtroppo molto ancora se ne verserà. Almeno fintanto che certi giornalisti riterranno che il gossip e il pettegolezzo siano più importanti dell’opera dell’autrice. Questo almeno è quello che si evince dal silenzio con cui il Domenicale del Sole 24 ore accoglie da un lustro l’opera di Elena Ferrante, silenzio rotto solo poche settimane fa con un taglio basso di Goffredo Fofi.
Un’opera, quella dell’autrice, che, giova ricordarlo, viene letta e amata da milioni di persone nel mondo, che proprio mentre scriviamo queste righe, sui social, esprimono un’enorme solidarietà nei confronti di Elena Ferrante. A questi lettori, e alla nostra autrice, va tutto il nostro impegno quotidiano e la nostra gratitudine.