“A ventitré anni, su quell’isolotto desolato in cui non spuntano fiori, per la prima volta le è stato dato di guardare oltre la spalla di Dio. Nessun miracolo, naturalmente, e in realtà niente che somigliasse da vicino o da lontano alla spalla di Dio, ma per riferire ciò che è successo quella notte possiamo scegliere soltanto, nessuno lo sa meglio di lei, tra la metafora e il silenzio.
Per lei è giunto prima il silenzio, e lo stordimento di una vertigine più preziosa della felicità”.
Il “principio di indeterminazione” del fisico tedesco Werner Heisenberg afferma che non è possibile conoscere simultaneamente posizione e velocità di un elettrone: se se ne determina esattamente la posizione, la velocità diventa una totale incognita, mentre quando se ne misura la velocità a diventare vaga è la sua posizione. Tale principio è alla base della fisica quantistica, che a sua volta è stata il punto di partenza per la realizzazione della bomba atomica. Servendosi di documenti d’archivio, corrispondenze, autobiografie e registrazioni dei servizi segreti britannici, Jérôme Ferrari ripercorre la vita di Heisenberg dai suoi albori come brillante studente, poi giovanissimo professore all’università di Lipsia, e ancora premio Nobel per la fisica nel 1932, fino alle sue controversie con Einstein, allo scoppio della Seconda guerra mondiale e alla sua controversa posizione nei confronti del regime nazista, che solleva nell’uomo Heisenberg una quantità di problemi morali difficilmente risolvibili. Ma il libro è tutt’altro che una storia di Heisenberg e del suo periodo: prendendo spunto dal suddetto principio, Ferrari sembra riproporlo come principio generale dell’esistenza, di cui l’indeterminazione diventa appunto la caratteristica principale. È un testo profondissimo e leggero insieme, drammatico e ironico allo stesso tempo, contemporaneamente di facile e difficile lettura, oscillante con tale disinvoltura tra tutti questi contrasti apparentemente inconciliabili che verrebbe quasi voglia di definirlo indeterminato.
Jérôme Ferrari
Jérôme Ferrari è nato nel 1968 a Parigi. Professore di filosofia e consulente pedagogico, ha insegnato in Algeria, in Corsica e negli Emirati Arabi Uniti. In Italia sono già stati pubblicati Dove ho lasciato l’anima (Fazi 2012) e, per Edizioni E/O, Il sermone sulla caduta di Roma (2013, vincitore del Premio Goncourt 2012), Balco Atlantico (2013), Un dio un animale (2014) e Il principio (2016).